Il gusto del caffè artigianale è un piacere che in tanti preferiscono rispetto a quello industriale. Ti sei mai chiesto come mai? Ecco 3 ottime ragioni

Premetto questo concetto: il caffè artigianale si distingue in maniera netta rispetto a quello industriale. E non è una questione di gusti, di filosofia o di scuola di pensiero.. è un dato di fatto!

In questo breve articolo proverò a spiegarti le 3 ottime ragioni per cui dovresti preferirlo rispetto a quello industriale.

La prima considerazione da fare è la seguente: prima di giungere in tazza, il caffè attraversa diverse tappe. Eccole:

• la coltivazione,
• il processo di torrefazione,
• la macinatura,
• la composizione delle miscele
• il confezionamento.

Per ognuno di questi aspetti, l’approccio di una grossa multinazionale sarà sempre e comunque diverso da quello di una torrefazione artigianale come la mia.

Ma andiamo per gradi e cominciamo proprio dalla pianta.

Ragione #1: selezione delle materie prime

La produzione di caffè artigianale prende in considerazione solo una cerchia ristretta di chicchi.

La mia torrefazione ad esempio preferisce i chicchi provenienti da piante coltivate in modo biologico. L’obiettivo è dar vita alla migliore bevanda possibile, che soddisfa i palati e doni emozioni di gusto.

Prima di acquistare le materie prime, seleziono con cura le tipologie di terreno, umidità, irrigazione, raccolta e lavorazione della pianta. Ogni tipologia di coltivazione produce aromi e caratteristiche differenti, aspetto fondamentale del caffè artigianale.

Non mi basta una promessa da parte del fornitore. Io verifico in profondità. E mi fido solo di certificazioni autentiche.

Al contrario, una produzione industriale ha un unico obiettivo: ottenere grosse quantità di chicchi in quanto ha bisogno di lavorare su larga scala e a livello nazionale. Per questo, una volta richiesta la varietà indicata, si limiterà a mescolare chicchi di caffè provenienti da tutto il mondo. In questo modo, verranno disperse le differenze esistenti tra una coltivazione e l’altra.

Ragione #2: trasformazione dei chicchi

Le industrie lavorano con processi veloci e quantità massicce.

Le torrefazioni artigianali prediligono processi lenti e quantità ridotte.

E’ chiaro che il livello di attenzione e selezione sarà molto più accurato nel secondo caso.

In fase di trasformazione dei chicchi, questi ultimi vengono tostati ad una certa temperatura e poi raffreddati.

Tale operazione viene condotta a temperature elevate (circa 400°) nei processi industriali, con il rischio che non sia omogenea e che i controlli non siano accurati.  Il raffreddamento, determinante per preservare il prodotto dall’umidità ed esaltare l’aroma naturale, viene effettuato con potenti getti d’aria e di acqua fredda vaporizzata.

Questa stessa operazione viene eseguita in modo del tutto differente in una torrefazione artigianale. In tal caso, i chicchi vengono posti in un miscelatore rotante e portati gradualmente a temperature tra i 190° e 300°.

Il risultato sarà una tostatura più uniforme e pregiata, per cui i chicchi diventeranno scuri lentamente, sprigionando tutto il loro aroma. Il raffreddamento sarà anch’esso lento e controllato in modo naturale.

Ragione #3: macinatura

Nel caso del caffè industriale, i chicchi tostati vengono macinati in enormi quantità. Dopodiché si passa al confezionamento sottovuoto e al trasporto fino al punto di distribuzione.

Nel caso invece di una torrefazione artigianale come la mia, il caffè viene macinato solo ed esclusivamente nel momento in cui il cliente sceglie la sua miscela preferita.

Il risultato sarà così un caffè più fresco e aromatico.

E non è tutto!

Quando il cliente richiede specifiche miscele, tutto il processo di lavorazione può addirittura avvenire per singola commessa, regalando il piacere di un caffè artigianale su misura.